Guida pratica sulla pubblicazione sui social network imparando dall’urlo del fruttivendolo ( e altre figure).
E rieccoci al solito appuntamento di fine mese con il mio post- blog. Come forse sapete sono un uomo del sud, di Napoli. Per il post di oggi devo ringraziare sia Lucio Boccalatte mio lettore e professionista con il quale ho una certa affinità professionale, che quello che a Napoli chiamiamo le “voci”. Perché la voce é un elelemento autonomo. Mi spiego meglio per i miei lettori di Luino e dintorni: dalle mie parti i venditori ambulanti, i fruttivendoli e i pescivendoli nei momenti di alta affluenza per strada sono soliti “urlare” il prodotto. Ad esempio, il fruttivendolo del mio rione quando ha una partita di uva da vendere urla qualcosa di simpatico come: “Uva, Uva fresca che sa di miele” oppure la variante estiva per il melone giallo “ per ogni melone 1/2kg di prosciutto in omaggio”. Ovviamente questa iperbole non è un errore comunicativo ma sa che la “ percezione ” della comunità è tale da non creare disturbi. Perfetto non voglio farvi un trattato di cultura popolar