Cari amici e cari lettori affezionati e anche a te che non mi conosci ancora e sei arrivato qui per caso ben ritrovati e voglio anche salutare i miei tantissimi lettori ucraini con un:
" велике спасибі".
Oggi vi parlo (anzi vi scrivo) di "Parity Rate", tema che sta facendo discutere diversi albergatori e consulenti è stato approvato dalla camera un emendamento al disegno di legge sulla c.d. "Parity Rate".
La Camera dei Deputati, nella seduta del 6 ottobre 2015 ha approvato un emendamento aggiuntivo al DDL sulla concorrenza detto da alcuni "emendamento Booking".
L'emendamento, che fa parte di un più complesso gruppo di leggi, è stato approvato dalla camera con 434 voti favorevoli e 4 contrari e permetterebbe alle strutture di poter offrire prezzi migliori sul proprio sito anziché di lasciare questa prerogativa agli intermediari quali i portali delle agenzie di viaggi online che fino ad ora ottenevano l'esclusività del "miglior prezzo".
Il ministro del turismo e delle infrastrutture Dario Franceschini ha dichiarato che:
"L'emendamento introduce una regola valida per tutti gli operatori sul mercato, in modo analogo a quanto avvenuto in Francia con la cosiddetta legge Macron". "Ora che Francia e Italia hanno scelto la strada del divieto della clausola del parity rate, anche i colossi globali dell'offerta alberghiera online non potranno che tenere conto della scelta di due paesi che insieme rappresentano il più grande mercato mondiale del turismo."
I giornali hanno pubblicato la notizia con il titolo : "Vincono gli albergatori, potranno fare prezzi più bassi rispetto ai siti di viaggi" ( La Stampa 6 ottobre 2015), "La camera mette al tappeto la Parity Rate" (Corriere di Padova 7 ottobre 2015), "Guerra dei prezzi con i portali online Vincono gli hotel. E ora prezzi più bassi" (Corriere della Sera 8 ottobre 2015) , " Ddl concorrenza, Federalberghi batte Booking.com: “Hotel liberi di fare sconti"".(Fatto Quotidiano" del 7 ottobre 2015)
Tuttavia da un'analisi più approfondita sembrerebbe che questa libertà sia solo teorica.
In un articolo scritto per Hospitality Travel e Tourism consultabile cliccando qui trattavo di almeno 10 ragioni secondo cui le agenzie di viaggio online dette O.L.T.A. (oppure O.T.A.) già starebbero mettendo in essere operazioni commerciali che rendono obsoleta la "Parità Tariffaria" .
Qualora l'emendamento venisse approvato anche dalla camera, si renderebbe nulla la clausula di "esclusività alla tariffa migliore" presente sui contratti delle agenzie di viaggi online come Booking.com o il gruppo Expedia, tuttavia questo creerebbe uno scenario interessante, come quello dell'animale da zoo che verrebbe liberato d'improvviso.
"Tariffe troppo differenti creano confusione"
Questa "libertà improvvisa" potrebbe creare da principio degli squilibri. Ad esempio la peggiore azione che si potrebbe fare in quella fase, sarebbe quella di confondere l'utente con tariffe troppo differenti su ciascun portale. Una maggiore confusione porterebbe a un minor livello di credibilità
Anche se è vero che l'utente medio sceglie utilizzando elementi tangibili come ad esempio la posizione,il prezzo, le amenity (servizi accessori) è altrettanto vero che nella scelta vanno aggiunti fattori meno tangibili come la reputazione e la "percezione" di affidabilità.
Per trovarsi preparati nella jungla del post-parity e' pertanto necessario che gli operatori :
- Continuino a lavorare su diversi ambiti e riconsiderino, tra l'altro, il ruolo delle agenzie di viaggi e dei Tour Operator classici, come utili intermediari.
- Considerino e quantifichino il lavoro delle OLTA in termini di visibilità e di "effetto Bilboard".
- Verifichino a intervalli regolari la provenienza delle proprie prenotazioni e i criteri di ricerca che portano gli utenti a prenotare presso la propria struttura (alcuni strumenti possono essere Google Analytics e i sondaggi campione da fare al front-office).
- Facciano squadra con il territorio e altre strutture in maniera para-federalistica.
- Analizzino come raggiungere il Break even point tra prenotazioni dirette e intermediate.
- Collaborino con l'associazione di categoria (e di conseguenza anche gli associati) per una piattaforma che permetta la consultazione dei flussi turistici in tempo reale (o quasi).
- Proteggano il nome del proprio Brand da attività di Brand Jacking e anche in questo caso si potrebbero ottimizzare i costi delle attività burocratiche ad esse collegato se ci fosse un esperto o un responsabile ad hoc all'interno delle associazioni di categoria.
Senza una adeguata preparazione non sarà semplice riuscire a fare revenue per la propria struttura.
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